Pensione: il drammatico problema che affligge il 99,99% dei lavoratori!!!

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Dalle considerazioni emerse nel precedente articolo è chiaro che NESSUNO È ESCLUSO DAL “PROBLEMA PENSIONE”.

<< Si, ma io sono tranquillo, sono un dipendente!!! >>

Anche se sei un dipendente di un’azienda privata ed hai destinato il tuo TFR (Trattamento di Fine Rapporto) al tuo fondo di categoria (Cometa, Fonchim, ecc..) ti invito ad entrare nel sito web del tuo fondo di riferimento per scoprire qual è la proiezione di quanto percepirai di pensione.

Anzitutto bisogna considerare che la gestione dei fondi chiusi (Cometa, Fonchim, ec..) è differente dalla gestione di un fondo aperto che viene proposto da un assicuratore.

Considera che un fondo chiuso ha dei costi di gestione maggiori rispetto al fondo  aperto e ciò sicuramente non va a tuo vantaggio.

In secondo luogo, non puoi ritenerti garantito e protetto perchè il TFR ti assicura un aumento dell’assegno pensionistico al massimo del 15%.

Se di pensione, quindi, arriverai a prendere 750€ al mese, con il TFR in Fonchim arriverai a 900€. Direi che non è un bel cambiamento.

E visto che guadagnavi 1.500€ ti ritroveresti a “stare fuori” di 600€.

<< Si, ma io verso due volte, anzi tre volte, quindi sto più che tranquillo!!! >>

E qui mi rivolgo ai lavoratori autonomi.

  • Agenti di commercio;
  • Avvocati;
  • Farmacisti;
  • Ragionieri;
  • Commercialisti;
  • Geometri;
  • Architetti;
  • Ingegneri;
  • Consulenti del lavoro;
  • Commercianti;
  • Artigiani.

Se appartieni ad una di queste categorie sei consapevole di non essere assolutamente coperto perchè anche se versi due volte, tre volte o anche quattro volte (contributo soggettivo, contributo integrativo, contributo di solidarietà, fondo maternità, ecc..) ciò che versi è nettamente insufficiente rispetto a quello che guadagni attualmente per continuare, anche da pensionato, ad avere lo stesso tenore di vita.

E sappi che un dipendente versa, ogni mese, il 33% del suo stipendio lordo ai fini contributivi e nello specifico il 25% ai fini pensionistici.

E tu, caro autonomo, quale percentuale del tuo reddito versi per i tuoi contributi?

E dei contributi che versi, quale percentuale è destinata all’accantonamento di soldi per la tua pensione?

Il 20%? O forse il 14,65%?

E di questi, quale percentuale serve per coprire garanzie da infortunio, malattia, o invalidità?

Il 3%? O forse l’1,2%?

<< Paolo, ma cosa c’entra la malattia con la pensione? >>

Quando tu farmacista, avvocato, agente, ecc.. versi alla tua cassa, non tutto va a finire a fini pensionistici, ma una parte è destinata per coprire invalidità, malattie, ecc..

Sai, il dipendente destina mensilmente il 33% della propria busta paga per i contributi e, come detto in precedenza, il 25% di questi è destinato a fini pensionistici, così da avere un restante 8% per infortuni, malattie, ecc..

Un ulteriore 7% è destinato al suo TFR, emerge che così più del 40% è destinato al suo futuro.

E tu, quindi, caro autonomo, è vero che versi più volte, ma alla fine di pensione hai poco e niente e di tutele extra (malattia e superstiti) hai ancora meno.

E se all’interno della famiglia, la moglie è casalinga?

Purtroppo per lei, non sta versando contributi e non avrà pensione.

A 70 anni, se una casalinga ha versato almeno 5 anni di contributi, avrà diritto alla pensione che effettivamente avrà maturato e se i contributi sono tali da maturare 100€ al mese, andrà in pensione con 100€ al mese.

Quindi è necessario che realmente ognuno di noi rifletta seriamente, visto che esiste il bellissimo rischio di poter vivere molto a lungo e allo stesso tempo esiste la probabilità, d’altronde come già sta accadendo, di dover essere mantenuti obbligatoriamente dai propri figli.

Sii Responsabile!!!

Ognuno di noi ha delle responsabilità, una delle quali è quella di garantire a se stesso e ai propri familiari una sicurezza economica.

È fondamentale anzitutto informarsi così da avere maggiore consapevolezza rispetto al fatto che durante il lungo ciclo della vita ci sono degli imprevisti che possono realmente essere destabilizzanti, come una grave malattia o un infortunio.

Parlo di consapevolezza perchè dovremmo sapere per tempo a cosa si andrà incontro in un’eventualità del genere.

Pensare agli imprevisti fa parte della natura umana, infatti quando chiedo ai miei clienti il motivo per cui risparmiano, ricevo, tendenzialmente, 3 risposte:

  1. un imprevisto futuro (malattia, morte, ecc..);
  2. una diminuzione del reddito futuro (perdere il posto di lavoro o pensione troppo bassa);
  3. un obiettivo specifico (aiutare i figli, acquistare una casa, ecc..)

Peccato, però, che mettere da parte i soldi per imprevisti così rilevanti, è impossibile.

Avresti 100 mila euro a disposizione se rimani vittima di una malattia o infortunio?

Permettimi: disponi di una rendita automatica che, anche se rimani invalido e non puoi andare a lavorare ed, anzi, hai bisogno di 1500€ al mese per una persona che si occupi di assisterti, ti produce automaticamente almeno 2500€ al mese (1500€ per l’assistenza + 1000€ per sopravvivere)?

Se, oltretutto, sei il maggiore portatore di reddito della famiglia e passi a miglior vita, la tua famiglia possiede una rendita tale che le permetterebbe, almeno di poter sopravvivere?

Nel concreto, disporrebbe almeno di 100 mila euro a cui poter attingere nel giro di 10 giorni (come accade quando, invece, sei assicurato)?

Ad oggi, un lavoratore di 35 o 40 anni, se a seguito di una grave malattia non può più fare nessun lavoro, deve vivere con 193€ al mese.

Se tutto fila liscio…

Tuttavia mi piace pensare che noi saremo tutti fortunati perchè tutto filerà liscio, peccato che il problema si presenterà all’età pensionabile visto il meraviglioso rischio di poter vivere, tutti quanti, tanto a lungo.

Dato che si vive più a lungo e c’è una costante diminuzione delle nascite, i contributi che noi versiamo, non sono nostri, ma sono contributi figurativi per il futuro, visto che questi soldi servono per pagare le pensioni ai pensionati, quindi a tutti gli effetti è un patto generazionale.

Così bisogna sperare che le prossime generazioni pagheranno le nostre pensioni.

Altro problema che ci dobbiamo porre è: tra 30 anni ci saranno lavoratori che versano i contributi per pagare chi allora sarà in pensione?

E quanto sarà l’aspettativa di vita media tra 30 anni?

Quindi è chiaro che è un problema concreto e che devi iniziare ad informarti e risolvere, e quindi garantirti maggiore sicurezza economica in prima persona.

È bello, quindi, fare scelte consapevoli!!!

<<Il più grande nemico della conoscenza non è l’ignoranza, ma l’illusione della conoscenza.>> – STEPHEN HAWKING

 

Non sapere porta le persone a non informarsi e quindi a non prendere decisioni sul proprio futuro, subendo le conseguenze derivanti da altri quali lo Stato e chi decide per noi.

 

Non mi credi?

Hai dato uno sguardo all’estratto conto dei contributi versati sul sito dell’Inps?

Ti invito, a tal proposito, a consultare il sito dell’INPS e, per vedere la tua posizione previdenziale, vai sulla “Busta Arancione” ossia “La Mia Pensione”.

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In alcuni paesi scandinavi la busta arancione viene inviata a tutti i lavoratori così che abbiano un’idea precisa di quello che è il trattamento pensionistico che stanno maturando ed una previsione del loro assegno pensionistico.

In Italia non veniva inviata nessuna busta perchè l’Inps ha sempre invitato a fare tutto on-line sul proprio sito.

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Notizia recente è che l’istituto di previdenza ci vuole riprovare: ritorna a sensibilizzare sul tema delle pensioni e da Aprile sono state spedite 150 mila missive arancioni al giorno nelle case dei contribuenti.

«Finalmente inizieremo a mandare le lettere arancioni nelle case degli italiani – ha detto Boeri (il presidente dell’Inps) – e inviteremo le persone a digitalizzarsi e a fare le simulazioni online per aumentare la loro consapevolezza previdenziale».

Di nuovo Boeri: «Un’iniziativa di educazione finanziaria e previdenziale».

In questo modo avrai il tuo estratto conto previdenziale e non avrai bisogno che io ti spaventi dicendoti quanto prenderai di pensione visto che te lo vedrai scritto davanti agli occhi.

Se vuoi ti posso aiutare nella richiesta dei Pin e nella procedura, senza aspettare l’arrivo della busta arancione.

Arrivederci al prossimo articolo.

 

Scopri dove sei e inizia da lì a rivoluzionare la tua vita…

STAY TUNED

Paolo Grosso – Assicuratore –

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